Dolore nella parte esterna del gomito

Donna di 48 anni. Lamenta dolore nella parte esterna del gomito sinistro in posizione di riposo, di notte e soprattutto durante il movimento. Il dolore è comparso più di un anno fa.

Esame obiettivo: i test ortopedici per l'epicondilite laterale sono risultati positivi (test di Mill, test di Cozen), il condilo esterno del gomito era fortemente doloroso (osso esterno del gomito), i muscoli estensori delle dita e della mano, se premuti, provocavano dolore e riproducevano il tipico dolore della paziente nell'avambraccio e nella mano.

Diagnosi: epicondilite laterale (gomito del tennista), entesopatia (siti di attacco dolorosi) causata da sindrome miofasciale dei muscoli estensori della mano e delle dita.

Trattamento: mobilizzazione dell'ulna in direzione laterale, movimenti appropriati, metodo di aumento progressivo della pressione per i muscoli estensori, fissazione del miglioramento ottenuto con gesso per 24 ore (taping di Mulligan).

Risultati: dopo cinque ripetizioni di mobilizzazione, il dolore durante i movimenti (piegare il gomito, stringere il pugno) è scomparso completamente, la dolorabilità alla palpazione è rimasta, sono state date raccomandazioni per l'automassaggio. Il giorno successivo è seguito un peggioramento, apparentemente legato al tentativo della paziente di "massaggiare" l'area dolorante con un forte getto d'acqua. Tutte le manipolazioni precedenti sono state ripetute, il risultato positivo è stato fissato con il gesso, alla paziente è stato consigliato di non toccare il braccio. Cinque giorni dopo, non sono stati osservati peggioramenti né dolori.

Dolore all'osso esterno del gomito. Conclusioni.

Ciò che è stato particolarmente memorabile in questo caso è stata la completa scomparsa del dolore durante il movimento nella parte esterna del gomito dopo solo cinque mobilizzazioni (meno di un minuto), mentre alla paziente veniva assicurato da un traumatologo con 40 anni di esperienza che il gomito del tennista o l'epicondilite laterale era incurabile e che doveva conviverci. Ovviamente non è così semplice, ma l'effetto è troppo evidente per non notarlo e non utilizzarlo a fin di bene. Il problema è che è necessario non solo migliorare la biomeccanica dell'articolazione (anche se questo è un fattore importante e forse addirittura decisivo), ma anche eliminare la sindrome miofasciale muscolare, l'entesopatia (cambiamenti del tendine e del periostio) da essa causata, l'infiammazione a lungo termine e il gonfiore dei tessuti articolari. E, naturalmente, pensare ai movimenti e alle sollecitazioni che sembrano essere la causa principale del disturbo.

Grigori Tafi
Osteopata, medico di medicina sportiva
15 anni di esperienza in osteopatia e terapia manuale. Leggi di più...

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